“Ipocrisia” è il primo singolo estratto dal nuovo album di Raiz, voce storica della dub band napoletana Almamegretta e Fausto Mesolella, chitarrista e produttore degli Avion Travel, in uscita digitale il prossimo 6 Maggio, data di inizio del “Dago Red Tour”.
Dago Red, che potrebbe essere tradotto approssimativamente come “Il vino rosso del terrone”, intendendo cioè il vino “rosso” degli immigrati d’origine italiana, perchè Dago era uno dei molti modi in cui, con un certo disprezzo, si potevano chiamare gli italiani d’America, è il titolo di una raccolta di racconti (e di un racconto in particolare) dello scrittore italo-americano John Fante e dovrebbe rendere benissimo l’atmosfera che si respira in questo lavoro.
“Ci piaceva molto l’idea del vino rosso paesano, quello che forse non è amato dai palati raffinati dei sommeliers, ma che è forte, sincero ed inebriante. Abbiamo rivisto a nostro modo nove classici della canzone napoletana lasciando lo spazio aperto alla contaminazione con ciò che napoletano non è ma che altrettanto ci appartiene. In questo lavoro la nostra anima rock, soul, blues, reggae fa pace – o ci prova! – con l’altra sua parte, quella che appartiene alla canzone della terra dove siamo nati e cresciuti. Ecco come “a muntagna”, la montagna di “Tu ca nun chiagne” diventa “the mountain” che scalano gli Who in “See me, Feel me” o l’emigrante di “Lacreme Napulitane” è lo stesso “Immigrant Punk” dei Gogol Bordello; alla “Carmela” di Sergio Bruni e Salvatore Palomba ad un certo punto parla Leonard Cohen (“I’m Your Man”) e la guerra descritta in “O surdato Nnammurato” viene esorcizzata da “Give me Love” di George Harrison. Tutto scorre senza confini musicali, culturali ed ideologici: persino “Maruzzella” fa un bagno nel mediterraneo orientale e si reinventa in ebraico; un viaggio a ritroso in un Sanremo di metà anni 70 ci regala l’opportunità di ricantare Angela Luce e la sua “Ipocrisia”. Questo disco è esattamente quello che siamo noi: due artigiani della canzone che propongono una visione della musica (e della vita) senza pregiudizi di nessun tipo”.
In questo disco, pubblicato da CNI, sono stati riletti 8 classici della canzone napoletana e contaminati con pezzi che con i napoletani non hanno niente a che fare, tranne che per la vocazione cosmopolita.
A volte la suggestione è stato un elemento del testo, altre volte solo la sensazione comune che veniva trasmessa dalle canzoni.
Raiz e Mesolella lavorano insieme da qualche anno e propongono un excursus eclettico tra canzone napoletana, rock, reggae con qualche suggestione etnica mediterranea. Chi ascolta si ritrova a fare un viaggio senza passaporto attraverso diverse anime musicali che finiscono con il trovare molti punti connessione.
Una musica in cui coesistono con pari dignità anime diverse è anche vista dal duo come un’anticipazione dell’unica futura umanita’ possibile: quella capace di conservare la differenza per favorire confronto, condivisione e crescita collettiva invece che come arma da brandire contro chi è “diverso”.
“Questo è un lavoro quasi psicoanalitico: – dicono i due artisti – cerca di guarire la schizofrenia di due musicisti cresciuti con la musica tradizionale napoletana da una parte e il rock, il blues, il reggae angloamericani dall’altra e rimettere insieme due parti altrettanto importanti della loro identità”.
“Lacreme Napulitane” parla di un immigrato, e così anche la canzone dei Gogol Bordello che Raiz e Mesolella gli hanno cucito insieme; da due prospettive diversissime affrontano un argomento molto attuale.
“A muntangna” del classico “Tu ca nun chiagne” diventa “the mountain to climb” degli Who, al “soldato ‘nnammurato” hanno immaginato che George Harrison potesse dare “peace and freedom”.
Ritrovata on line una versione israeliana di “Maruzzella” i due artisti si sono divertiti a ricantarla in ebraico, da “turchi napoletani” di decurtisiana memoria.
Leonard Cohen incontra la poesia di Salvatore Palomba in “Carmela”, c’e’ un tributo alla grande Angela Luce con “Ipocrisia” in versione quasi flamenco, c’e’ il Marley mistico che sogna di tornare libero mentre lavora nella “Campagna” di Napoli Centrale, c’e’ una citazione pura, quasi imitazione del Dago per antonomasia, Dean Martin che canta Rascel.
La produzione e’ di Fausto Mesolella e Raiz, Fausto ha anche fisicamente registrato e mixato tutto l’album nel suo “Gaia Recording Studio” vicino a Caserta.
L’album sarà disponibile in digitale dal 6 maggio, sul sito www.cnimusic.it e sui siti degli artisti dal 13 maggio e nei negozi da fine maggio.